[Testo di "Arancione"]
Nell'eterno cantiere delle stazioni di campagna
Ritrovo quei momenti in cui avrei voluto essere un me diverso
Un me che sa come stare con te
Le ragazze di Faenza
Scendono dal treno e se ne vanno sorridendo
Le ragazze di Imola
Scendono dal treno con lo sguardo illuminato d'oro
Quando tu scendi dal treno sorridi pensando a qualcosa?
Oppure il tuo sguardo si fonde con le linee simmetriche del pavimento
Tra una sigaretta e una macchia nera e una cartaccia
La linea arancione della stazione
Ogni volta mi ricorda di quel viaggio in treno
In cui tutti si baciavano
E noi, e noi non ci guardavamo neanche in faccia
È piccola la differenza tra imbarazzo e tenerezza
Ai lati della rotaia su cui cammino in bilico
Cercando di darmi equilibrio con le braccia aperte
Con le braccia aperte
Qualcosa ne colmerà mai lo spazio?
Qualcosa ne colmerà mai lo spazio?
Nell'eterno cantiere delle stazioni di campagna
Ritrovo dieci nuove ragioni per odiarmi