[Testo di "Ombre e luci"]
Quegli autunni relegati nel tempo
In un'eterna mescolanza di luoghi
I pomeriggi sulla soglia di casa
E le attese affacciati ai balconi
Sfumano un poco alla volta
Volgon quel tanto più in là e si perdon nel niente
Quei mattini di fine novembre
A tirar tardi all'uscita di scuola
I dormiveglia sulla via del ritorno
E le sere su e giù corso Roma
Vagan per rette tangenti
Curvan d'un tratto a metà e s'attenuano in tronco
Voci come ombre, sirene lungo i viali
È notte in ogni dove, oltre i lampioni, oltrе i binari
Stridono le auto fra ponti e ciminierе
Per piazze illuminate in mezzo a cumuli di neve
Anni persi dietro a nubi d'argento in un groviglio di tutte le cose
E quegli inverni aggrappati ai ricordi
Ai secondi, ai minuti, alle ore
Vortican nel lungo raggio
Viran di colpo all'ingiù e si dileguan nel fondo
Voci come onde, bagliori da lontano
Si infrangon nella nebbia, dopo migrano pian piano
Fumo sopra i tetti, nel buio un temporale
Per strada e nella notte, oltre il bene ed oltre il male