Tirsi morir volea
Gl'occhi mirando di colei ch'adora;
Quand'ella, che di lui non meno ardea
Gli disse: "Ahimè, ben mio
Deh, non morir ancora
Che teco bramo di morir anch'io."
Frenò Tirsi il desio
Ch'ebbe di pur sua vit'allor finire;
Ma (E) sentea morte,in (e) non poter morire
E mentr'il guardo suo fisso tenea
Ne' begl'occhi divini
E'l nettare amoroso indi bevea
La bella Ninfa sua, che già vicini
Sentea i messi d'Amore
Disse, con occhi languidi e tremanti:
"Mori, cor mio, ch'io moro."
Cui rispose il Pastore:
"Ed io, mia vita, moro."
Cosi moriro i fortunati amanti
Di morte si soave e si gradita
Che per anco morir tornaro in vita